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HIERONYMUS BOSCH TRA PSICANALISI E SURREALISMO: interpretazioni di un mondo interiore
13 dicembre 2011, 21:54
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L’ inconscio, la psiche, la follia in particolare, sono parti importanti della pittorica boschiana, forse le più interessanti ma prima di andare al succo, agli esempi e al punto dell’ articolo vero e proprio mi sembra il caso di parlare un po’ di chi fosse questo genio fiammingo o almeno qualche cenno di vita.
Bosch  vive in contemporanea ad altri indiscussi maestri artistici della storia, Leonardo da Vinci (1452 – 1519 ) e Albrecht Durer (1471 – 1528 ), anche se la distanza sia fisica che artistica non può essere più palese.
Nasce a ‘s-Hertogenbosch ( 1450/1460 ), Olanda, nulla si sa della formazione, probabilmente legata al lavoro in bottega ( pittura in affresco, doratura di statue lignee e produzione di arredi sacri ). Gli esordi pittorici vengono datati tra il 1470 e il 1475; lo stile profondamente diverso da quello classico fiammingo, l’ esecuzione è piatta, a due dimensioni.
Nel 1486/87 entra nella confraternita di lieve-Vrouwe Broederschap ( nostra diletta signora ) e dall’ 88 inizia la scalata sociale accompagnata dalle diverse opere pittoriche ( Crocifissione con donatore,Incoronazione di spine,Trittico dell’Adorazione dei Magi,Trittico del Giudizio di Bruges,San Giovanni Battista in meditazione,Quattro visioni dell’Aldilà,Trittico degli eremiti,Venditore ambulante,Allegoria dei piaceri,Nave dei folli,Morte di un avaro,Estrazione della pietra della follia,Trittico della martire crocifissa,Cristo portacroce ,Bambino che gioca,Tentazioni di Sant’Antoni )
fino al 9 agosto 1916 quando si celebrano in forma solenne le esequie del pittore nella Cappella di Nostra Signora.

«Hieronymus Aquen, alias Bosh, insignis pictor»

Nell’ opera le tentazioni di sant’ antonio un demone che sbuca dall’ acqua è stato interpretato dallo storico dell’ arte Wilhem Franger come un riflesso di sè a colloquio con l’ io (il santo), prefigurando un approccio di tipo jungiano, ovvero psicanalitico.
Il demone non è che uno dei numerosi casi di interpretazione sotto la lente di jung o freud:
le composizioni infernali, con i numerosi episodi di senvizia, mutilazioni, allusioni erotiche hanno sollecitato la lettura di un bosch sadico, masochista, sessuomane o sessuofobico, omossessuale o omofobico afflito da complesso di castrazione o affetto da patologie nevrotiche.
L’ artista, sempre causa dei suoi risvolti psicologici,  è stato indivisuato più volte come il precursore del movimento surrealista a causa degli elementi provenienti da più mondi, spesso fantastici e visionari in particolare la germinazione spontanea delle figure dettata dall’ inconscio. Non a caso l’ artista viene citato come “padre spirituale del movimento” nel manifesto di Andrè Brenton  insieme al suo più grande allievo Peter Bruegel il vecchio.
L’ eterno ritorno
e le creazioni automatiche  di Bosch si ripresentano nelle opere di Tanguy, Ernst, Mirò, Dalì, Magritte e Delvaux e in numerosi saggi surrealisti.

Hieronymus si stacca completamente dalla normale pittura perfetta delle fiandre, varca la porta dell’ io, della fantasia, acquista una modernità inaudita anticipando di gran lunga le teorie psicoanalitiche di freud ela concezione senza tempo di dalì e soci, posizionandosi nell’ hall of fame dei geni della storia dell’ arte sia pittorica che concettuale.

filippo bonelli


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